In tutta sincerità l’approdo in questa cittadina veneta è stato determinato dalla gola.
Il racconto di un prosciutto dolce come lo zucchero e delicato come una carezza può incantare anche un vegano e quindi risulta davvero difficile resistere ad una simile tentazione.
Avvolta da una imponente cinta muraria, Montagnana – poco meno di diecimila abitanti in provincia di Padova – si fregia della Bandiera arancione che le è stata conferita per le sue bellezze storiche e per la concreta valorizzazione dei prodotti tipici.
Appartenente alla elite dei “borghi più belli d’Italia”, le sue mura sono state inserite dal FAI tra i cosiddetti “luoghi del cuore”: niente da dire, Montagnana ha certamente le carte in regola per meritare una visita e, perché no?, un assaggio del proverbiale “crudo” che purtroppo Internet non può ancora recapitare nel piatto di chi legge o nel panino di chi scorre il web sullo smartphone in chissà quale spostamento.
La fortificazione perimetrale della città rappresenta uno degli esempi più importanti di opera architettonica militare medioevale, anche se il complesso di Castel San Zeno e i tratti ad est e ovest della cinta risalgono alla metà del XII secolo.
Le mura, “spesse” all’incirca un metro”, la loro altezza va dai sei metri e mezzo fino ad arrivare ad otto. Sono coronate da “merli” di tipo guelfo, in mezzo ai quali ci sono ventole in legno che servivano ai difensori della città di trovare adeguato riparo.
A proposito della difesa di Montagnana c’è una leggenda che racconta dello stratagemma utilizzato dai suoi abitanti per salvare la città dalle invasioni dei Veronesi più o meno nel 1200. La storia comincia con l’arrivo di un messaggero che annuncia l’arrivo dell’esercito veronese e con l’immediata reazione degli abitanti che provvede al rifornimento immediato di viveri, al repentino riempimento del fossato con acqua fino all’orlo, alla richiesta di soccorso a Padova.
Le truppe avversarie sono ben più numerose dalle esigue risorse militari a disposizione in città e così i saggi del Gran Consiglio cittadino decidono di adottare un trucco per intimorire chi sta per attaccare. Croci e fantocci realizzati ad hoc e piazzati nei camminamenti sulle mura vengono ricoperti con drappi rossi confezionati a mantella così da dare l’impressione che si trattasse di soldati.
All’arrivo dei Veronesi – subito stupefatti – dalle “persone” schierate sulle mura – si aprono le porte della città e i soldati (vestiti con mantelle identiche a quelle dei “pupazzi”) escono urlando e con le sciabole sguainate pronti a cacciar via gli invasori.
L’escamotage riesce a funzionare e la sceneggiata mette in fuga gli assalitori, sbigottiti dalla così massiccia forza militare di Montagnana.
I Veronesi, però, ripensando all’eccessiva immobilità delle presunte guarnigioni sulle mura, più tardi capiscono di essere stati beffati e decidono di tornare ad assediare la cittadina. Sfortuna vuole che il loro secondo tentativo di incursione trova l’esercito di Padova arrivato nel frattempo…
La salvezza di Montagnana innesca festeggiamenti durati una settimana e si traduce in un editto cittadino (tutt’ora vigente) che stabilisce che l’evento venga ricordato ogni anno con una parata di persone rigorosamente avvolte in mantelli rossi.
Vie ed edifici di epoca rinascimentale convergono sulla piazza centrale, dove si trovano il magnifico Duomo (di architettura tardo-gotica con qualche aggiunta successiva), il Palazzo Valeri e l’antico Monte di Pietà.
Nel Duomo si possono ammirare la “Trasfigurazione” di Paolo Veronese, tre tavole di Giovanni Buonconsiglio detto il “Marescalco”, una grande tela votiva riproducente al battaglia di Lepanto.
Le pareti della magnifica chiesa sono ornate di decorazioni e affreschi, tra i quali quello del catino absidale del Buoconsiglio.
Arte, architettura, storia, ma il prosciutto? I più ghiotti non si perdono certo l’occasione di saggiarne la bontà e magari – al posto dei soliti “magnet” – portarne qualche etto come souvenir per parenti e amici.
Come ci si arriva? Semplice, come al solito.
La mappa per non perdersi è qui…
Montagnana mette d’accordo turista e ghiottone

Nell’imbarazzo tra prosciutto, monumenti e mura medioevali ho deciso di fare un salto da quelle parti per verificare di persona…
Grazie “Andandovedendo” per il suggerimento!
Roby
Magnifica idea quella di abbinare una località turistica di pregio ad una tipicità gastronomica!