Fantasmi si diventa, e non si nasce.
Il piccolo borgo sembra aver “studiato” per non fallire nella missione: una frana gigantesca nel 1963, una alluvione nel 1972 e poi – non bastasse quanto già accaduto – il terremoto del 1980.
Parliamo di Craco che – alla beata faccia delle progressive evacuazioni – è rimasta in piedi e una volta abbandonata ha maturato un fascino che forse nessuno si sarebbe mai aspettato.
La carriera è giunta al culmine nel 2010 non con l’ennesima sciagura catastrofica, ma con l’evento senza dubbio gaudioso dell’inserimento nella lista dei contesti monumentali da salvaguardare, pregiato elenco redatto dal World Monuments Fund.
Craco ha il solo difetto di essere una località poco conosciuta anche se adesso riesce a contare qualche migliaio di visitatori l’anno. Il richiamo turistico è garantito dagli scorci incantevoli che infervorano gli appassionati di fotografia e dall’appeal che il posto riesce a far valere nelle produzioni cinematografiche.
L’atmosfera del luogo non ha lasciato indifferente il mondo della celluloide.
Nel 2004 Mel Gibson ha scelto Craco per girare la scena dell’impiccagione di Giuda nel film “La passione di Cristo”, mentre – a voler rimanere su pellicole con Nostro Signore almeno nel titolo – venticinque anni prima il borgo è diventato parte del set del “Cristo si è fermato a Eboli” del regista Francesco Rosi.
In tempi più recenti Craco ha fatto da sfondo a James Bond in “Agente 007 – Quantum of Solace” ed è stata una delle location impiegate da Rocco Papaleo & C. per la simpatica avventura di “Basilicata Coast to Coast”.
Dal 2011 – grazie ad un accurato piano di recupero avviato dal Comune – è possibile entrare nel cuore del paesino attraverso un percorso di visita guidata. Un preciso itinerario, opportunamente messo in sicurezza, consente di percorrere la strada maestra ossia il corso principale e di arrivare a quel che rimane della vecchia piazza che è stata parzialmente inghiottita dallo smottamento che è stato il primo inconveniente a spopolare Craco.
Il fascino di questo minuscolo paese abbandonato incanta chi ne vede le foto, ma un sorvolo con un drone può aggiungere emozioni davvero forti.
Il filmato può …provocare dipendenza e quindi non è consigliabile a chi pensava di non andare a Craco.
Chi invece ha già volto la prua verso la provincia di Matera, se non vuole perdere l’orientamento, può “more solito” approfittare della consueta mappa per arrivare precisi precisi alla meta.
Craco, la “ghost town” lucana
